Their mortal remains: the Pink Floyd exhibition
"and if the band you're in starts playing different tunes, I'll see you on the dark side of the moon". Fortunatamente, i lunatici della redazione di "Sketch. Tutta un'altra musica!" non son stati ad ammirare i prati e son partiti a Roma per documentare l'incredibile mostra itinerante "Their mortal remains: the Pink Floyd exhibition". Un viaggio nella storia del rock, tra diamanti pazzi, lati oscuri della luna, animali di ogni sorta e rockstar alienate.
Ecco a voi il reportage fotografico. Potete trovare i video al link Welcome to the videos.
Ecco a voi il reportage fotografico. Potete trovare i video al link Welcome to the videos.
Buona visione.
The Pink Floyd exhibition:inizia il viaggio nel lato oscuro della luna.
I Pink Floyd nel 1967: Syd Barrett, Nick Mason, Richard Wright e Roger Waters.
Viaggio nella psichedelia di fine anni Sessanta: da "Arnold Layne" a "See Emily play".
L'angolo dedicato al genio di Syd Barrett, con quadri, fotografie e cimeli appartenuti
al primo leader della band.
al primo leader della band.
L'angolo dedicato al primo storico album del 1967,
"The piper at the gates of dawn".
1968: esce il secondo album "A saucerful of secrets", contenete le prime registrazioni
di David Gilmour e le ultime di Syd Barrett.
Basso Fender Precision
suonato da Roger Waters nel 1970.
In alto a destra, fotografia delle mucche immortalate da Storm Thorgerson
per la copertina dell'album
"Atom heart mother".
Foto di repertorio nell'angolo Backstage.
Chitarra a doppio manico in acciaio Fender Duo 1000 con pedale, acquistata nel 1970 da David Gilmour durante il tour americano della band.
David Gilmour con la Fender Duo 1000. Con questa chitarra sono state registrate "One of these days" nell'album "Meddle" (1971), "Breathe (in the air)" e "The great gig in the sky" nel capolavoro "The dark side of the moon".
1972: live at Pompeii, il concerto "anti-Woodstock" suonato dai Pink Floyd
con alle spalle il suggestivo sfondo del Vesuvio e con la totale assenza di pubblico!
Chitarra Fender Stratocaster
appartenuta a David Gilmour nell'angolo Live at Pompeii.
"I Pink Floyd puntano sempre
alla perfezione.
La combinazione di tecnologia e talento musicale deve essere totale"
(Tony Stewart, New Musical Express,
29 gennaio 1972).
Un angolo che non ha bisogno di presentazioni:
"The dark side of the moon".
Particolare dell'angolo dedicato a "The dark side of the moon": accanto al rullante suonato da Nick Mason per l'occasione, le monete utilizzate per l'ntro di "Money".
1975: progetti grafici per la copertina di "Wish you were here".
La sala della strumentazione utilizzata durante i concerti negli anni Settanta.
Il mixer utilizzato
per le registrazioni
di "The dark side of the moon".
Chitarre appartenute a David Gilmour. La prima a sinistra è una chitarra in stile Telecaster Charvel costruita da Grover Jackson e utilizzata da Gilmour per la tournée di "The Wall".
La chitarra ha un corpo in acero occhiolinato e pickup Gretsch.
La prima chitarra alla destra, invece, è una custom Bill Lewis del 1970, dotata di 24 fret accessibili - due ottave complete - utilizzata da Gilmour per parte dell'assolo di "Money".
Batteria "Hokusai Wave" di Nick Mason. Dopo il tour in Giappone del 1970, la xilografia "La grande onda di Kanagawa" di Katsushika Hokusai ispirò il rivestimento delle pelli dei tamburi di Mason.
Il grande gong utilizzato per
il tour di "The Wall".
Organo Hammond M102 di Richard Wright.
Utilizzato nella musica sacra e gospel, Wright apprezzò la versatilità di questo strumento tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta per comporre le delicate atmosfere dei primi album,
per poi passare
ai più grandi Hammond B3 e C3.
Chitarra Fender Telecaster custom di David Gilmour del 1962.
Nel 1974, durante il brevissimo "British winter tour", i Pink Floyd suonarono una nuova canzone dal titolo "You gotta be crazy", ribatezzata successivamente "Dogs" e suonata da Gilmour con questa chitarra.
La canzone diverrà il pezzo trainante dell'album "Animals" (1977).
In basso è possibile ammirare la pedaliera customizzata "Big Muff"
utilizzata da Gilmour
per l'assolo di "Comfortably numb".
Gigantografia dell'album "Animals",1977.
Fotografia di Algie, "The Pink Floyd pig", sopra la "Battersea Power Station".
Il genio creativo, ossessivo, visionario di Roger Waters in tutta la sua grandezza,
nella monumentale sala dedicata all'opera del 1979, "The Wall".
"You. Yes, you: stand still laddie!": la rigida educazione impartita dal sistema scolastico inglese si trasformerà per Waters in un altro mattone nel muro.
Un vero e proprio muro nella sala dedicata a "The Wall".
Ogni mattone simboleggia metaforicamente i traumi psicologici subiti da Pink, la rockstar depressa protagonista di "The Wall", il quale costruisce un vero e proprio muro per proteggersi dalle insoddisfazioni
e dai dispiaceri della vita.
"Sono stato molto fortunato a lavorare con Syd, Nick, Rick e David.
Il nome della band è piuttosto irrilevante.
L'importante era essere lì, e avere l'opportunità di lavorare in quel contesto non ha prezzo"
(Roger Waters, 2017)
Pubblicato nel 1983, successivamente alla guerra delle Falkland-Malvinas tra Argentina e Regno Unito, l'album "The final cut" è un album decisamente antimiltarista, incentrato sulla figura di Eric Fletcher Waters, padre di Roger Waters.
Video realizzato per l'album "A momentary lapse of reason",
il primo album (1987) dell'era post-Waters.
Fender Stratocaster 57V utilizzata da David Gilmour
durante il periodo successivo a "The Wall".
Chitarra lap steel Jedson.
Questa chitarra, utilizzata da Gilmour per "The great gig in the sky", veniva suonata orizzontalmente con una sottile sbarra d'acciaio sopra le corde.
In basso, si può osservare il Quad Panner realizzato
appositamente per la tournée del 1988-89 dei Floyd.
L'album del 1994, "The division bell", segna il grande ritorno sulle scene di Gilmour, Mason e Wright dopo sette anni da "A momentary lapse of reason".
Per il tour del 1993 fu utilizzata questa consolle di mixaggio a 16 canali Midas XL3.
Produzioni Britannia Row, 1994.
Dal genio di Storm Thorgerson, led a pile incorporato nella versione digipack con illuminazine a intermittenza per la copertina del live "Pulse" (1995).
L'ultimo album dei Pink Floyd,
"The endless river", è una lunga cavalcata verso le tipiche atmosfere ambient del gruppo. Pubblicato nel 2014, contiene le ultime registrazioni di Richard Wright,
scomparso il 15 settembre 2008.
"The piper at the gates of dawn".
1968: esce il secondo album "A saucerful of secrets", contenete le prime registrazioni
di David Gilmour e le ultime di Syd Barrett.
Basso Fender Precision
suonato da Roger Waters nel 1970.
In alto a destra, fotografia delle mucche immortalate da Storm Thorgerson
per la copertina dell'album
"Atom heart mother".
Foto di repertorio nell'angolo Backstage.
Chitarra a doppio manico in acciaio Fender Duo 1000 con pedale, acquistata nel 1970 da David Gilmour durante il tour americano della band.
David Gilmour con la Fender Duo 1000. Con questa chitarra sono state registrate "One of these days" nell'album "Meddle" (1971), "Breathe (in the air)" e "The great gig in the sky" nel capolavoro "The dark side of the moon".
1972: live at Pompeii, il concerto "anti-Woodstock" suonato dai Pink Floyd
con alle spalle il suggestivo sfondo del Vesuvio e con la totale assenza di pubblico!
Chitarra Fender Stratocaster
appartenuta a David Gilmour nell'angolo Live at Pompeii.
"I Pink Floyd puntano sempre
alla perfezione.
La combinazione di tecnologia e talento musicale deve essere totale"
(Tony Stewart, New Musical Express,
29 gennaio 1972).
Un angolo che non ha bisogno di presentazioni:
"The dark side of the moon".
Particolare dell'angolo dedicato a "The dark side of the moon": accanto al rullante suonato da Nick Mason per l'occasione, le monete utilizzate per l'ntro di "Money".
1975: progetti grafici per la copertina di "Wish you were here".
La sala della strumentazione utilizzata durante i concerti negli anni Settanta.
Il mixer utilizzato
per le registrazioni
di "The dark side of the moon".
Chitarre appartenute a David Gilmour. La prima a sinistra è una chitarra in stile Telecaster Charvel costruita da Grover Jackson e utilizzata da Gilmour per la tournée di "The Wall".
La chitarra ha un corpo in acero occhiolinato e pickup Gretsch.
La prima chitarra alla destra, invece, è una custom Bill Lewis del 1970, dotata di 24 fret accessibili - due ottave complete - utilizzata da Gilmour per parte dell'assolo di "Money".
Batteria "Hokusai Wave" di Nick Mason. Dopo il tour in Giappone del 1970, la xilografia "La grande onda di Kanagawa" di Katsushika Hokusai ispirò il rivestimento delle pelli dei tamburi di Mason.
Il grande gong utilizzato per
il tour di "The Wall".
Organo Hammond M102 di Richard Wright.
Utilizzato nella musica sacra e gospel, Wright apprezzò la versatilità di questo strumento tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta per comporre le delicate atmosfere dei primi album,
per poi passare
ai più grandi Hammond B3 e C3.
Chitarra Fender Telecaster custom di David Gilmour del 1962.
Nel 1974, durante il brevissimo "British winter tour", i Pink Floyd suonarono una nuova canzone dal titolo "You gotta be crazy", ribatezzata successivamente "Dogs" e suonata da Gilmour con questa chitarra.
La canzone diverrà il pezzo trainante dell'album "Animals" (1977).
In basso è possibile ammirare la pedaliera customizzata "Big Muff"
utilizzata da Gilmour
per l'assolo di "Comfortably numb".
Gigantografia dell'album "Animals",1977.
Fotografia di Algie, "The Pink Floyd pig", sopra la "Battersea Power Station".
Il genio creativo, ossessivo, visionario di Roger Waters in tutta la sua grandezza,
nella monumentale sala dedicata all'opera del 1979, "The Wall".
"You. Yes, you: stand still laddie!": la rigida educazione impartita dal sistema scolastico inglese si trasformerà per Waters in un altro mattone nel muro.
Un vero e proprio muro nella sala dedicata a "The Wall".
Ogni mattone simboleggia metaforicamente i traumi psicologici subiti da Pink, la rockstar depressa protagonista di "The Wall", il quale costruisce un vero e proprio muro per proteggersi dalle insoddisfazioni
e dai dispiaceri della vita.
"Sono stato molto fortunato a lavorare con Syd, Nick, Rick e David.
Il nome della band è piuttosto irrilevante.
L'importante era essere lì, e avere l'opportunità di lavorare in quel contesto non ha prezzo"
(Roger Waters, 2017)
Pubblicato nel 1983, successivamente alla guerra delle Falkland-Malvinas tra Argentina e Regno Unito, l'album "The final cut" è un album decisamente antimiltarista, incentrato sulla figura di Eric Fletcher Waters, padre di Roger Waters.
Video realizzato per l'album "A momentary lapse of reason",
il primo album (1987) dell'era post-Waters.
Fender Stratocaster 57V utilizzata da David Gilmour
durante il periodo successivo a "The Wall".
Chitarra lap steel Jedson.
Questa chitarra, utilizzata da Gilmour per "The great gig in the sky", veniva suonata orizzontalmente con una sottile sbarra d'acciaio sopra le corde.
In basso, si può osservare il Quad Panner realizzato
appositamente per la tournée del 1988-89 dei Floyd.
L'album del 1994, "The division bell", segna il grande ritorno sulle scene di Gilmour, Mason e Wright dopo sette anni da "A momentary lapse of reason".
Per il tour del 1993 fu utilizzata questa consolle di mixaggio a 16 canali Midas XL3.
Produzioni Britannia Row, 1994.
Dal genio di Storm Thorgerson, led a pile incorporato nella versione digipack con illuminazine a intermittenza per la copertina del live "Pulse" (1995).
L'ultimo album dei Pink Floyd,
"The endless river", è una lunga cavalcata verso le tipiche atmosfere ambient del gruppo. Pubblicato nel 2014, contiene le ultime registrazioni di Richard Wright,
scomparso il 15 settembre 2008.
"I Floyd ... guerra, infanzia infelice, alienazione, indottrinamento, follia, avidità, maltrattamento degli animali, prigionia, vecchiaia e, irrimediabilmente, morte. Deprimente, vero? Eppure, in qualche modo, c'è qualcosa di "rassicurante" in tutto questo ... qualcosa che ha a che fare con le profonde radici blues della loro musica, una musica dedicata a trovare una soluzione nel dolore"
(Jim Irvin, Mojo, Dicembre 2001)
All photos by
Marco Scanu ©
Tutti i diritti riservati ©
Commenti
Posta un commento