La rosa del deserto
Appunti di viaggio, fra sogno e realtà. Desert Rose, singolo estratto dall'album Brand new day pubblicato nel 1999: è un brano "intimistico" attraverso il quale Sting, attratto da misteriose suggestioni, compie un'autentica traversata del deserto. Naturalmente il geniale artista inglese si muove con la classe e lo stile che lo contraddistinguono: piuttosto che in groppa ad un cammello, come un tuareg, o a bordo di uno sgraziato fuoristrada, come un qualunque avventuriero occidentale, sul sedile posteriore di una fiammante Jaguar S - Type R, magistralmente condotta da una statuaria ed enigmatica chauffeuse. La sua voce è, come sempre, raffinata e per certi versi impalpabile ma il suo canto è ugualmente incisivo: sarebbe capace di scavare sotto la sabbia e i sassi per trovare quella "rosa del deserto" che, come una brezza lieve e profumata, fin dall'intro, esercita il suo forte e solenne richiamo.
Gli acuti ancestrali di Cheb Mami, primario interprete delle atmosfere pop raï proprie della musica algerina, come quelli di uno straordinario muezzin, fendono l'aria e si fondono con il pop rock marcatamente british dell'ex Police: è questa contaminazione che fa sì che la magia si compia e la commistione che ne deriva è una miscela capace di evocare stati d'animo e sentimenti tanto intimi e profondi da esigere l'alienazione dal reale. Sting apre e chiude gli occhi in continuazione, abbraccia l'onirico, ma non vi si abbandona mai completamente, riprendendo ogni scena del suo viaggio con una piccola videocamera. Quando finalmente raggiunge l'oasi epicentro del richiamo, trova una grande festa in pieno svolgimento e tutti i presenti, compreso Cheb Mami, che lo attendono: è l'estasi. Poi chiude nuovamente gli occhi e il suo viaggio riprende: soddisfatto, tranquillo, finalmente in pace.
Dino Serra
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